Sessualità, funzioni e disfunzioni
Pillole di sessuologia
Oggi la femminilità risulta alterata nei suoi attributi più significativi, profondi e spirituali.
È stata trasformata in simbolo erotico se non proprio sessuale e/o genitale.
Il corpo della donna appare usato ossessivamente nella pubblicità, nel
cinema, nella televisione, sempre più erotizzato e sempre più espresso
nella pornografia.
Telefoni erotici, videocassette a iosa, riviste, offerte per scambi di coppie, etc.etc.
Tutto questo ha portato a considerare la sessualità come espressione
non separata dalla femminilità ed inoltre, come qualcosa di facile,
semplice, fruibile senza limiti, libera e libertaria.
Questa lettura
è però del tutto falsa proprio perché si moltiplicano a non finire le
richieste d’aiuto psicologico, sono sempre più frequenti le accuse per
molestie sessuali nell’ambito lavorativo o familiare, si moltiplicano i casi di abuso e di delitti passionali.
Diventa necessaria una lettura più meditata, precisa e profonda sulle
problematiche che riguardano la femminilità, la sessualità ed i rapporti
intimi.
Sin dai tempi antichi, la femminilità e la sessualità erano
intrise di porzioni importanti di spiritualità, di valori e di
rispetto.
Oggi, al contrario, la femminilità, quasi intesa come
semplice espressività sessuale, ha subito una scissione che ha portato a
separare lo spirito dal corpo.
La donna è diventata corpo, merce pubblicitaria, oggetto usabile ed usufruibile.
All’estremo, si può osservare anche come la donna sia diventata non più
oggetto di una coppia, ma oggetto a se stante, da ammirare, se
vogliamo, ma difficilmente integrabile in un ambito diadico: la coppia.
Questo ha portato non solo a rendere più facili (quasi una normalità)
le separazioni consensuali, ma a considerare più appetibili le coppie di
fatto (come se così i vincoli fossero più facili da sciogliere).
La
donna oggetto è diventata anche più difficile da raggiungere, da
ottenere e ne pagano le conseguenze i giovani maschi che preferiscono
mantenere rapporti con gli “amici” piuttosto che impegnarsi in una
ricerca che richiede sforzo di adattamento, impegno responsabile,
elasticità mentale, spirito altruistico, rispetto incondizionato
dell’Altro che deve essere considerato come “un valore, “una risorsa”.
Va considerato anche un aspetto particolare che riguarda la
“pornografia” che, soprattutto in televisione, ha assunto un aspetto
omosessuale e voyeuristica (le immagini si riferiscono per lo più a
ragazze avvenenti che si masturbano da sole o con altre donne).
L’aver operato una frattura tra corpo e anima (retaggio di principi che
a noi sono venuti dalle concezioni etico-morali di S. Romana Chiesa) ha
portato anche a creare confusione sul valore incommensurabile della
donna,della femminilità e della sessualità.
Emanuela Perri riporta che una frantumazione della donna (intesa come Gaia o Dea-madre-creatrice-Terra)
−Afrodite = dea della bellezza, dell’amore e della fecondità; l’amante facile e licenziosa (Venere per i romani);
−Demetra= figlia di Crono e Rea, sorella di Zeus; assolve il ruolo materno (Cerere per i romani);
−Era Licinia = moglie di Zeus e moglie gelosa che rappresenta la frustrazione (Giunone per i romani);
−Artemide= figlia di Zeus e Leto, sorella di Apollo, rappresenta
l’aspetto dell’isolamento di lidi selvaggi (Diana per i romani);
−Atena= figlia di Zeus e della prima moglie Metide; dea della guerra, ha in sé l’espressione cerebrale e razionale (Minerva
per i romani).
Questa divisione mitica viene mantenuta anche nel paganesimo romano per
poi giungere alla visione cristiana nella quale viene creata una strana
frattura tra:
−Vergine Maria, madre di Gesù; simbolo di ogni bene;
−Maria Maddalena, che accompagna Gesù in tutto il suo peregrinare e poi
ai piedi della croce, che rappresenta però l’immagine (forse totalmente
falsa) della peccatrice, indegna, posseduta dal demonio, redenta.
In questo modo, la femminilità (già mascherate da una colpevole
sessualità) viene rappresentata come un binomio perverso e malefico
(ricordiamo i “Diavoli di Loudon”). Ancor oggi, questi temi suscitano
difficoltà culturali ed assurde inibizioni che, a nostro parere,
possiamo decifrare dalla considerazione che nelle
pagine italiane di Internet - Google troviamo un numero di voci pari a:
−Amore 23.700.000;
−Sessualità 2.030.000 (386.000 senza accento);
−Femminilità 460.000 (48.000 senza accento).
Il doppio messaggio, che ancora serpeggia nella nostra società, diventa
un motivo forte di disagio, di disordine e di difficoltà relazionale.
Il rapporto uomo-donna è contaminato da considerazioni legate al
potere, alla contrapposizione tra maschilismo e femminismo e ad un senso
di insicurezza, di fallimento e di smarrimento.
La gravità della
situazione è sottolineata dal costante aumento dell’omosessualità
(maschile e femminile) e dell’uso di psicofarmaci (antidepressivi e
ansiolitici) che sempre più rispondono ad una frustrazione ed
all’angoscia di sentire che “... non c’è nulla da fare!”
Vicki
Noble, in “Il risveglio della Dea”, chiede di compiere un passo
evolutivo, di superare la confusione, riscoprendo il sacro e l’unione
spirituale che si vivono attraverso la sessualità. Mantenere il sacro
patto che dà senso all’incontro ed alla relazione, diventa il mezzo per
superare dolori, disillusioni, difficoltà e traumi.
Questo però si
ottiene scegliendo la via della crescita spirituale, emotiva, affettiva e
personale. Una vita di rinuncia continua nei confronti di se stessi va
inesorabilmente,verso il fallimento perché si carica di rimproveri, di
accuse, di rinunce, di fallimenti che inducono una rabbia feroce ed
insuperabile.
Quando parliamo di spiritualità ci riferiamo alla
conquista quotidiana di sé, che si arricchisce di verità solo e
solamente nell’occhio limpido dell’Altro/a, che si riempie di valori
fondanti nel riconoscimento del valore intrinseco dell’Altro/a che è
capace di restituire valore: la funzione timologica e poetica della
vita. Per cercare la “felicità”, bisogna arricchirsi di emotività, di
affettività e di cognizione spirituale che è fatta di comprensione,
altruismo, generosità, disponibilità, riconoscenza, senso del limite ed
anche di una costante e positiva autocritica.
(Romeo Lucioni -
A.I.P.R.E.C.- Associazione Italiana di Prevenzione, Riabilitazione e
Cura Medico chirurgo Specialista in Psichiatria)
Il sesso è ingrediente fondamentale in ogni relazione di coppia.
Può essere il buon segnale dell’intimità che vige tra i partner. In questo caso
i sentimenti di amore ed il desiderio vanno di pari passo dando un grande contributo
all’armonia della relazione.
In molte coppie il sesso ha altre valenze e ne risaltano le sue funzioni non sessuali. C’è chi gli attribuisce la funzione di sonnifero. Chi di sedativo. Chi di antidepressivo. Chi, anche, di momento di rassicurazione e di possesso. In quest’ultimo caso il sesso è una mina vagante che difficilmente porta ad entrambi piacere e quindi sintonia.
Occorre distinguere tra sesso e sessualità
Molte coppie, infatti, fanno sesso senza riuscire ad esprimere una sessualità piacevole. Quest’ultima è fatta di ingredienti che vanno ben oltre il coito, rispettando tutti i suoi momenti preparatori: di gioco, di comunicazione, di intimità. Tra queste coppie vi sono quelle nelle quali il sesso ha la funzione di sanatoria di litigi aspri e delle conseguenti tensioni. Vi sono anche quelle nelle quali uno dei due partner gli attribuisce la funzione di essere una prova dell’amore dell’altro nei suoi confronti. Insomma, malgrado il sesso sia necessario alla vita di coppia, non è sufficiente . Occorre che gli sia dato il dovuto spazio, la dovuta attenzione, la dovuta cura, perché sia funzionale al piacere e alla felicità della coppia. Di fatto la sessualità si prepara fuori dal letto, negli atteggiamenti della vita quotidiana . E’ molto difficile che essa sia un vero terreno di incontro quando lo scontro, l’ostilità, la lotta per il potere o per affermare il proprio ruolo sono nel repertorio consueto dei partner.
Evidentemente ancor più problematica è la situazione in cui tra i partner non c’è più sesso e, di solito, neppure intimità. Questo distacco, che nasce da un disimpegno emotivo e lo alimenta, porterà i due attori sempre più lontani uno dall’altro anche nelle cose della vita quotidiana.
A cura di Alberto Castagna,
con la consulenza del Sessuologo
L'orgasmo è una situazione psicofisica che porta l'individuo, sia di sesso maschile
che femminile, a vivere il massimo grado dell'espressione del piacere erotico-sessuale.
Esso è inoltre la parte finale del cosiddetto 'ciclo di risposta sessuale' che si compone di tre fasi: l'eccitamento, il plateau e appunto, l'orgasmo, cui segue una quarta fase di rilassamento della tensione sessuale (risoluzione). Tale percorso è stato individuato e descritto da William Masters e Virginia
Johnson, i fondatori della sessuologia moderna. Più dettagliatamente, vi è una fase ancora precedente all'eccitamento,
la fase del desiderio, nella quale l'uomo e la donna attivano la parte cognitiva rispetto alla sessualità
attraverso l'immaginazione; nella fase dell'eccitamento, invece, si attiva la
parte più corporea e maggiormente legata alla risposta fisiologica della sessualità
(l'erezione nell'uomo e la lubrificazione, ad esempio, nella donna), a seguito
di stimoli erotici e fisici e stimoli sensoriali. Il perdurare dell'eccitazione
fisica, detta plateau, è il presupposto dell'orgasmo, il picco massimo del 'ciclo di risposta sessuale'
cui segue la fase di risoluzione, ove si assiste ad un ritorno alla normalità e ad uno stato di quiete, coincidente
con una detumescenza dei corpi cavernosi per quanto riguarda il pene e una non
lubrificazione per quanto riguarda la donna.
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Egon Schiele, "Gli amanti", 1917. |
Tipi di orgasmo |
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Un errore culturale, sociale e immaginativo molto diffuso riguarda il fatto che
la donna possa avere due tipi di orgasmo, l'orgasmo vaginale e quello clitorideo. In realtà l'orgasmo, per l'uomo così come per la donna, è uno solo: nella donna
cambia solo il tipo di stimolazione per raggiungere l'orgasmo, che può riguardare
sia la vagina che il clitoride. Ma se esiste un orgasmo finale, come quello provocato
dalla stimolazione clitoridea, esistono anche delle sensazioni vaginali che durante
il rapporto possono essere molto intense e che vanno ad incidere sulla stimolazione,
sia diretta che indiretta, dello stesso clitoride per far sì che la donna possa
raggiungere l'orgasmo e quindi la fase finale del ciclo di risposta sessuale.
In altre parole, si può dire che nella donna, rispetto all'uomo, vi siano svariate
sfumature di piacere con forti caratteristiche e un'intensità non minore di quella
che si sperimenta con l'orgasmo e ciò per effetto della sua maggiore emotività
rispetto all'uomo. Tali fenomeni non si verificano nell'uomo il quale ha generalmente
difficoltà a trattenere il piacere prima dell'eiaculazione. La donna può quindi
vivere la sensazione del piacere in un'esperienza temporalmente allungata che
non necessariamente coincide con quella dell'uomo; ciò può essere causa di crisi
all'interno di una coppia che per scongiurarla dovrà comprendere l'importanza
della comunicazione e l'opportunità di gestire al meglio le proprie esigenze e
le libertà sessuali.
L'orgasmo multiplo
Un fenomeno che riguarda solo le donne è quello della molteplicità orgasmica. Tale prerogativa è solo femminile in base alla differente fisiologia, per cui
la donna non ha il periodo di refrattarietà all'orgasmo. Nell'uomo, in una curva
ascendente che dall'eccitazione porta al plateau e quindi al picco massimo costituito
dall'orgasmo, al termine della fase della risposta sessuale segue una discesa
verso il basso, il periodo di latenza detto periodo refrattario, durante il quale, tra l'altro, vengono ripristinati i liquidi eiaculatori.
Alla donna, invece, il periodo di refrattarietà manca e dunque potrà mettere in
atto, se ha ancora voglia di essere stimolata ed eccitata, degli orgasmi multipli.
Sarebbe a dire che dopo aver raggiunto l'orgasmo, la sua eccitazione potrà calare
leggermente per poi tornare intensa in tempi molto rapidi e dare vita ad un nuovo
orgasmo, in una sequenza che viene denominata, per l'appunto, multiorgasmia.
La difficoltà (o l'impossibilità, in alcuni casi) da parte di alcune donne a
raggiungere l'orgasmo (ciò che ancora oggi viene indicata erroneamente come "frigidità") non è riconducibile a problemi di ordine fisiologico. Alla base di tali fenomeni,
come anche di disfunzioni legate all'eccitazione, vi sono sempre motivi di carattere
psico-emotivo o relazionali: donne che talvolta hanno difficoltà a comprendere
come sono fatte o che hanno una bassa stima di sé, o che presentano una chiusura
e impossibilità di vivere in maniera serena, libera e soddisfacente la risposta
sessuale.
Ecco
una rapida carrellata di curiosità sulla sessualità femminile
liberamente tratte dal blog di Betty Dodson (sessuologa americana che si
auto-definisce “femminista proattiva verso la sessualità”).
Alcune fanno sorridere, altre forse disorientare un po’: consideratele semplici spunti di riflessione per questioni ben più rilevanti!